In Sardegna i processi di riciclo e la successiva valorizzazione degli scarti derivanti dai processi di macellazione sono sempre stati piuttosto trascurati. La maggior parte di queste eccedenze è sempre stata considerata uno scarto o un costo di produzione, con un conseguente vantaggio per le aziende di smaltimento del resto d’Italia. In questo scenario, il progetto PRISMA ha rappresentato un modello di economia circolare. Si trattava di un progetto della Regione Sardegna (programma POR FESR Sardegna 2014-2020), coordinato dalla Cooperativa Produttori Arborea e che coinvolgeva altre due aziende, BioSS e Abinsula, e due enti di ricerca, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna e l’Università di Sassari, con il Dipartimento di Agraria e l’Unità di Ricerca sulla Desertificazione.

PRISMA si è concentrato sul recupero di parte degli scarti di macellazione prodotti nel macello della Cooperativa Arborea e sulla loro trasformazione, dando origine a nuovi prodotti agronomici utilizzati per migliorare le performance produttive del suolo e delle piante. Queste attività di recupero e trasformazione si sono basate sul processo naturale del “compostaggio dei lombrichi”, in base al quale gli oligocheti, appartenenti al genere Eisenia, degradano gli scarti organici loro distribuiti, dando origine a un fertilizzante completamente naturale e pienamente consentito in agricoltura biologica.

Abinsula si è occupata di fornire un sistema di monitoraggio delle variabili ambientali, come umidità, pH e temperatura, utilizzando dispositivi COTS e dispositivi sperimentali sviluppati internamente all’azienda. È stato quindi creato un sistema di monitoraggio basato su tecnologie ICT sia per la produzione di fertilizzanti organici dal compostaggio dei lombrichi sia per il loro utilizzo in agricoltura. Il sistema è stato progettato in modo tale che tutti i valori internet possano essere utilizzati per controllare i dati a fini di sicurezza.